La casa cinematografica Universal Pictures ha presentato ufficialmente il primo poster del suo attesissimo film “Wicked: For Good”. L`immagine promozionale è stata diffusa tramite i canali social dello studio, suscitando interesse tra i fan. La data di uscita nelle sale cinematografiche è attualmente fissata per il 21 novembre 2025.
“Wicked: For Good” è il seguito diretto di “Wicked: Part One”. Insieme, i due film portano sullo schermo l`adattamento del celebre romanzo di Gregory Maguire, “Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West”, che ha già ispirato un musical di grandissimo successo a Broadway. Le vicende narrate nelle pellicole si sviluppano parallelamente alla trama del classico “Il meraviglioso mago di Oz” e si concentrano sulla storia delle giovani Elphaba, destinata a diventare la Malvagia Strega dell`Ovest, e Glinda, la futura Buona Strega del Nord.
Di recente, l`attrice protagonista dei film, Cynthia Erivo, è stata al centro di una controversia che ha coinvolto i fan a proposito di un poster precedente. In ottobre, Universal Pictures aveva rilasciato una nuova locandina che intendeva essere un omaggio al manifesto originale del musical di Broadway. Tuttavia, la versione dello studio presentava alcune modifiche significative: gli occhi di Elphaba erano visibili e le sue labbra erano colorate di verde acceso. A seguito di ciò, un fan ha modificato l`immagine per farla assomigliare maggiormente al poster originale del musical.
Questa alterazione digitale ha scatenato una forte reazione da parte di Cynthia Erivo. L`attrice ha commentato l`accaduto definendolo “la cosa più selvaggia e offensiva che abbia mai visto in vita mia”. Ha aggiunto con fermezza: “Non è divertente. Non è carino. È umiliante per me. È umiliante per tutte noi”. Secondo la sua spiegazione, il poster originale era stato concepito con un significato profondo; il fatto che la sua eroina guardasse direttamente in camera simboleggiasse un contatto e un`interazione con lo spettatore, e rimuovere i suoi occhi dall`immagine equivaleva, a suo dire, a tentare di cancellare la sua stessa presenza o il suo messaggio.