Sab. Set 6th, 2025

La tanto attesa cerimonia degli Oscar è giunta al termine, e quest’anno ha riservato non poche sorprese. L’attenzione era alta, soprattutto in Russia, data la partecipazione di talenti locali: il film “Anora” ha visto Yura Borisov candidato come miglior attore non protagonista, con Darya Ekamasova e Mark Eidelstein parte del team.

Il grande trionfatore della serata è stato “Anora” di Sean Baker, che ha conquistato ben cinque statuette, tra cui Miglior Film, Miglior Regista, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Montaggio e Miglior Attrice Protagonista. I critici concordano: questa vittoria rappresenta un importante riconoscimento per il cinema indipendente, di cui Baker è un fervente sostenitore. Non a caso, ai Film Independent Spirit Awards, Baker ha tenuto un discorso toccante sulle difficoltà che il cinema indipendente sta attraversando.

Il cinema indipendente sta vivendo una crisi senza precedenti. L’epoca d’oro delle vendite di DVD, che permettevano ai produttori di osare con progetti rischiosi e non convenzionali, è finita. Ora, l’unica via per il profitto sembra essere il blockbuster, un successo al botteghino capace di superare di gran lunga i costi di produzione. Cosa che, onestamente, nessuno dei nostri film riuscirà a fare. Noi aspiriamo alla piena libertà artistica. Vogliamo poter scegliere gli attori in base al talento, non alla loro capacità di generare incassi o al numero di follower sui social media.

“Anora” è un caso emblematico, premiato sia a Hollywood, dove spesso vincono produzioni ad alto budget, sia a Cannes, tempio del cinema d’autore. Un precedente simile risale al 2020, con “Parasite” del regista sudcoreano Bong Joon-ho.

Tre premi sono andati anche a “Brutalist” di Brady Corbet: Miglior Attore Protagonista per Adrian Brody, nel ruolo dell’architetto brutalista ungherese Laszlo Toth, sopravvissuto all’Olocausto; Miglior Fotografia per Lou Crowley, che ha sfruttato la tecnologia Vista Vision per creare immagini straordinarie; e Miglior Colonna Sonora Originale per Daniel Blumberg e le sue musiche intense.

È interessante notare come le nomination iniziali non abbiano rispecchiato i risultati finali. “Emilia Perez”, musical sul Messico e la transizione di genere, era il favorito con 13 nomination. Tuttavia, le polemiche non sono mancate. Sono riemersi post controversi del regista Jacques Audiard, che ha definito lo spagnolo “lingua di paesi provinciali, in via di sviluppo, di poveri e migranti”, scatenando l’indignazione. Anche l’attrice transgender Karla Sofia Gascon è stata criticata per vecchi post sull’Islam e sul movimento Black Lives Matter, in cui esprimeva preoccupazione per la crescente presenza di donne con il velo in Spagna e auspicava il divieto di religioni in contrasto con i valori europei.

Tra gli altri film con numerose nomination, “Brutalist” e “Zla” (dieci nomination ciascuno) e “Anora” (sei nomination).

By Federico Santoro

Federico Santoro, dal cuore di Roma, trasforma ogni evento sportivo in una narrazione avvincente. La sua voce distintiva nel racconto delle partite di basket e calcio ha creato uno stile unico nel panorama giornalistico italiano. Le sue analisi tattiche sono apprezzate sia dagli appassionati che dai professionisti del settore.

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