Delta Force: Black Hawk Down, ispirato al celebre film “Black Hawk Down” e agli eventi reali di Mogadiscio, è stato sviluppato dallo studio cinese Team Jade. Questa campagna, inizialmente pensata come espansione a pagamento, è diventata gratuita a causa dell’accoglienza contrastata del gioco base. Questa recensione esplora le ragioni per cui la gratuità di Black Hawk Down potrebbe non essere casuale.
Il gioco si apre con un suggestivo filmato introduttivo che ricrea l’atmosfera del film di Ridley Scott. La grafica si presenta di buon livello, con modelli dettagliati e un’illuminazione curata. Molti personaggi e ambientazioni riprendono fedelmente il film, inclusi i doppiaggi. Le ambientazioni di gioco sono strutturate come corridoi interconnessi ricchi di dettagli, sebbene manchi la distruttibilità.
La narrazione risulta a tratti confusa a causa di alcune scene tagliate e dell’adattamento per la modalità cooperativa, perdendo in linearità rispetto alla trama del film. Il finale è semplificato con una sequenza di spezzoni tratti dal film originale. Nonostante ciò, alcune missioni si distinguono per efficacia ed emotività.
La campagna si articola in sette missioni che vanno affrontate consecutivamente, senza possibilità di pausa. All’inizio di ogni missione, è possibile selezionare una classe di personaggio (assaltatore, ingegnere, cecchino, medico), ognuna con dotazioni e abilità specifiche, ma le differenze tra le classi appaiono minime. L’interazione tra i membri della squadra è garantita dalla chat vocale e dalla possibilità di scambiare risorse.
Il gioco si propone come un’esperienza impegnativa, che richiede attenzione e gestione oculata delle risorse. Le risorse sono limitate e non ricaricabili durante le missioni. Il sistema di sparo e cura ha un’impronta arcade. Manca del tutto il combattimento corpo a corpo. La scarsità di munizioni, unita alla difficoltà e all’IA nemica discutibile, può dilatare la durata delle missioni fino a diverse ore.
Il problema principale risiede nell’IA nemica, che combina comportamenti illogici a una precisione letale. I nemici sembrano in grado di individuare i giocatori attraverso le pareti e di eliminarli rapidamente. Le opzioni tattiche sono limitate e spesso si viene uccisi senza apparente motivo. I cecchini nemici sono in grado di uccidere con un solo colpo, mentre il giocatore cecchino fatica a colpire i bersagli.
Anche l’ottimizzazione del gioco suscita perplessità. Sebbene la modalità multiplayer funzioni in modo fluido, la campagna Black Hawk Down presenta problemi di performance su PC di fascia media e bassa, e occasionalmente anche su configurazioni più potenti. Si verificano blocchi e altri problemi tecnici.
In conclusione, sembra che gli sviluppatori abbiano risentito della mancanza di tempo o risorse per rifinire adeguatamente Black Hawk Down. Il gioco aveva il potenziale per essere un buon sparatutto, ma è stato rilasciato in uno stato incompleto a causa di problematiche relative alla narrazione, alle classi, all’IA, all’ottimizzazione e al gameplay in generale. Il giudizio sulla qualità del gioco è discordante, ma nel complesso si può definire un “6 su 10” per giocatori non troppo esigenti, specialmente se affrontato in compagnia di amici disposti a superare le difficoltà.
Delta Force: Black Hawk Down nel complesso si presenta come un’esperienza discreta per chi cerca un passatempo non troppo impegnativo, soprattutto se giocato in compagnia. Tuttavia, è bene essere preparati a bot nemici poco corretti, bug occasionali, frequenti riavvii delle missioni, cadute rovinose e alla necessità di abituarsi a un sistema di tiro non sempre intuitivo.