La stella del tennis Nick Kyrgios è scoppiato in lacrime dopo essere stato costretto al ritiro per infortunio a Indian Wells.
Il 29enne era sotto per 7-6, 3-0 contro Botic van de Zandschulp quando ha richiesto un time-out medico.
È diventato visibilmente turbato, asciugandosi le lacrime mentre riceveva consigli dal suo allenatore e da un fisioterapista.
Citando dolore al polso, Kyrgios si è poi ritirato completamente dalla partita.
In seguito ha ammesso: “Questo processo è stato probabilmente una delle sfide più grandi che abbia mai affrontato nella mia vita. In realtà, non è così grave, ma per la mia carriera tennistica è di gran lunga la più grande.”
“Solo la quantità di lavoro che ci metto quando torno a casa o quando non gioco, non è divertente. So che non posso davvero fare altro per cercare di tornare a giocare.”
“Immagino sia solo la quantità di lavoro che ho fatto e ho ancora così tanto fastidio al polso. Questo è, immagino, il motivo per cui mi sono un po’ emozionato verso la fine perché è uno dei miei tornei preferiti.”
Interrogato sul suo futuro in questo sport, Kyrgios ha continuato: “È tutto un esperimento a questo punto.”
“Mi è stato detto che forse non avrei mai più giocato a tennis. [Ma] sento di essere lì. Sento di poter competere.”
“Ci sono, ma se non sono in grado di finire le partite, non ha davvero importanza a questo punto.”
“Non sono troppo sicuro in questo momento. Non so nemmeno… Non sono sicuro di come starò domani.”
“Voglio uscire e voglio competere. Se davvero non volessi giocare, non avrei dovuto fare riabilitazione, non avrei dovuto cercare di tornare in campo. Voglio giocare.”
Kyrgios, che ha vinto Wimbledon juniores nel 2013 ed è stato finalista nel 2022, ha ora perso tutte e tre le partite che ha giocato quest’anno.
Ha subito una sconfitta contro Jacob Fearnley agli Australian Open seguita da una sconfitta contro Giovanni Mpetshi Perricard al Brisbane International.
Nel frattempo, Van de Zandschulp affronterà Novak Djokovic nel prossimo turno del BNP Paribas Open a Indian Wells sabato.
Federico Santoro