L`Arsenal di Mikel Arteta si è distinto nelle ultime stagioni per la sua straordinaria intensità nei duelli, una caratteristica fondamentale del loro gioco, rafforzata dall`arrivo di giocatori come Declan Rice, Kai Havertz e Jurrien Timber. Questa capacità di dominare gli scontri individuali, sia a centrocampo che sugli esterni, è stata spesso sufficiente a controllare partite anche contro avversari di alto livello, come dimostrato dalla loro solidità difensiva.
Tuttavia, nell`incontro decisivo contro il Paris Saint-Germain, i Gunners hanno inaspettatamente faticato nei primi 20-25 minuti. In questo frangente cruciale, la loro usuale superiorità nei duelli è venuta meno. Il PSG, guidato da un ispirato Khvicha Kvaratskhelia, è riuscito a disorientare la difesa e il centrocampo dell`Arsenal, trovando varchi e creando occasioni pericolose. Questa fase iniziale di vulnerabilità, in cui l`Arsenal vinceva una percentuale insolitamente bassa di duelli, ha colto di sorpresa sia i giocatori che l`allenatore, che si è detto “sconvolto” dalla performance.
Fortunatamente per l`Arsenal, Arteta è intervenuto con una correzione tattica cruciale intorno al ventesimo minuto. Sebbene l`allenatore non abbia voluto specificare la natura esatta del cambiamento, questo ha avuto un impatto immediato e significativo. La squadra ha ritrovato la sua aggressività e solidità nei duelli, riportando l`equilibrio in campo. Per il resto della partita, l`Arsenal ha giocato alla pari con il PSG, creando a sua volta occasioni e limitando l`offensiva avversaria.
Nonostante la notevole reazione e la capacità di ristabilire il proprio gioco per gran parte dell`incontro, quel breve periodo iniziale di difficoltà potrebbe rivelarsi determinante. In semifinali di Champions League così equilibrate, anche un solo momento di debolezza può costare caro. La prestazione sotto tono nei primi minuti, in cui la loro caratteristica dominante è mancata, potrebbe aver dato al Paris Saint-Germain quel leggero vantaggio necessario per conquistare un posto nella finale.