La USL lancia una nuova lega di calcio maschile di prima divisione
La United Soccer League (USL) ha annunciato giovedì il lancio di una nuova lega di calcio maschile di prima divisione negli Stati Uniti, che potrebbe diventare una rivale della Major League Soccer (MLS). L’obiettivo è iniziare le competizioni nel 2027. La USL cita la crescita del calcio negli Stati Uniti come motivazione principale per la creazione di questa nuova lega. L’organizzazione intende sfruttare l’entusiasmo generato dai Mondiali del 2026, che saranno ospitati congiuntamente da Stati Uniti, Messico e Canada, e dalle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Con questa nuova lega, la USL gestirà tre diverse leghe di calcio maschile, incluse la USL Championship (seconda divisione) e la USL League One (terza divisione), che attualmente ospitano un totale di 26 squadre. Questa struttura si presta all’idea di promozione e retrocessione, un elemento caratteristico del calcio europeo mai sperimentato negli Stati Uniti.
Sebbene la nuova lega USL occuperà tecnicamente lo stesso livello della MLS nella piramide calcistica americana, non è ancora chiaro come competerà esattamente con essa. È quasi certo che ci sarà una sovrapposizione tra le due leghe, con conseguenti punti di tensione.
La USL richiederà alle squadre della nuova lega di prima divisione di avere stadi con una capienza minima di 15.000 posti e proprietari in grado di dimostrare la sostenibilità finanziaria per cinque anni. Ogni squadra dovrà avere personale a tempo pieno, mentre la lega dovrà avere uno staff operativo a tempo pieno e un partner di trasmissione.
Resta da vedere come si svilupperà la competizione per i talenti tra MLS e la nuova lega USL. Gli stipendi della MLS sono molto variabili, con una media di circa 600.000 dollari nel 2024. La competitività degli stipendi nel calcio americano sarà un aspetto da monitorare, considerando che la MLS opera con un tetto salariale mentre la USL no.
C’è anche chi sostiene che un maggior numero di squadre di alto livello favorirà lo sviluppo dei giocatori di calcio negli Stati Uniti, ritenendo che ci siano ancora insufficienti opportunità per i talenti in una nazione di oltre 330 milioni di abitanti.