Se l`Inter vuole vincere la finale di Champions League contro ogni pronostico, la sua difesa sarà inevitabilmente fondamentale. Tuttavia, per Simone Inzaghi, questo non dovrebbe significare affidarsi solo ai miracoli del portiere, come le parate di Yann Sommer viste in semifinale contro il Barcellona. L`obiettivo è piuttosto assicurarsi che la palla non arrivi in zone pericolose.
L`organizzazione dell`Inter senza palla potrebbe essere l`asso nella manica per spostare l`equilibrio a proprio favore. Come si disporranno? È proprio questo che li rende così impressionanti: è difficile prevederlo.
Prendiamo ad esempio le prime fasi del ritorno contro il Barcellona. Inzaghi ha iniziato con uno dei pressing più aggressivi visti dall`Inter in questa competizione, spingendo i suoi esterni molto in alto contro i terzini avversari e fidandosi che i difensori centrali esterni potessero vincere i duelli contro Lamine Yamal e Raphinha.

Questo schema mostra il pressing dell`Inter che intrappola il Barcellona nella propria trequarti. Henrikh Mkhitaryan segue Frenkie De Jong per scoraggiare il passaggio, mentre Marcus Thuram copre un`altra opzione. Federico Dimarco si lancia in avanti per chiudere la linea di passaggio lungo l`esterno, costringendo Pau Cubarsi a un passaggio laterale verso Eric Garcia. Se non avessero scelto questa via, avrebbero probabilmente dovuto forzare il pallone indietro a Wojciech Szczesny, che avrebbe dovuto cercare un lancio lungo verso Ferran Torres, in un duello che difficilmente avrebbe vinto contro Francesco Acerbi.
Fondamentale per il successo di tutto questo è Nicolò Barella. Il suo dinamismo gli permette di coprire uno dei due attaccanti quando pressano Szczesny, bloccando sia il passaggio veloce al centrale che lo scarico su De Jong. In entrambe le gare, ha agito quasi come un “opportunista senza palla”. Anche in un`immagine fissa che non lo inquadra direttamente, si può intuire la sua prontezza quando Pedri riceve palla in una posizione difficile con le spalle girate.

È facile immaginare che l`aggressività mostrata contro il Barcellona possa essere un approccio da replicare contro un Paris Saint-Germain che cercherà di costruire dal basso. Tuttavia, sarebbe una scommessa non da poco. Le opzioni di uscita laterale del Barcellona a San Siro erano Eric Garcia, un centrale adattato, e Gerard Martin, un giovane terzino promettente ma non certo Alejandro Balde.
Per il PSG, si tratterà invece di Nuno Mendes e Achraf Hakimi, entrambi tra i migliori due o tre al mondo nel loro ruolo. Quando Denzel Dumfries ha giocato più basso nella gara di ritorno, cercando di aiutare Yann Aurel Bisseck contro Raphinha, Martin è riuscito a rendersi pericoloso, fornendo due assist. Immaginate il danno che potrebbero fare Mendes o Hakimi sull`altra fascia.
D`altra parte, l`Inter non è obbligata a giocare in questo modo. Sono perfettamente in grado di ridurre l`intensità del pressing; nel corso della competizione, i loro Passaggi per Azione Difensiva (PPDA) sono stati in media 15.7, un valore decisamente inferiore alla media delle squadre più aggressive. Se necessario, possono “parcheggiare l`autobus”.
Pep Guardiola lo ha spiegato all`inizio della campagna di Champions League, prima che la sua squadra venisse fermata sullo 0-0 all`Etihad Stadium. “Hanno un buon pressing alto e vanno uomo a uomo… e poi difendono con la tipica mentalità italiana di dover soffrire”. A volte la sofferenza può sfociare nel masochismo, e di certo contro il Manchester City c`è voluta più fortuna che una difesa organizzata all`ultimo uomo per mantenere la porta inviolata.
Ciononostante, questa è una squadra che sa sopravvivere sotto grande pressione nella propria area. Delle 36 squadre della fase a gironi, solo nove hanno permesso agli avversari più di 30 tocchi in area per partita. Inter e Feyenoord sono le uniche tra queste ad aver raggiunto le fasi a eliminazione diretta. Sebbene questo dato sia influenzato dagli incontri con Barcellona e Bayern Monaco, è chiaro che questa squadra si sente perfettamente a suo agio quando si rintana nella propria area.

Lungo tutta la competizione, l`Inter si è dimostrata pronta a fidarsi dei suoi bloccatori di tiri. Dieci tentativi dell`Arsenal hanno colpito una maglia nerazzurra. Il Bayern è stato respinto otto volte a San Siro, e persino lo Young Boys è riuscito a costringere Yann Aurel Bisseck e compagni a gettarsi davanti a sette dei loro tiri. Con l`eccezionale Yann Sommer alle loro spalle, l`Inter può chiudersi a riccio se la situazione lo richiede.
Non si vorrebbe certo dover fare affidamento su questa difesa profonda per tutti i 90 minuti, così come Inzaghi non vorrebbe scommettere che i suoi giocatori possano rincorrere il PSG per un`ora e mezza all`Allianz Arena. Ma con un po` di aggressività e un po` di solida difesa, l`Inter potrebbe avere il fattore decisivo in questa grandissima occasione.