Il gigante portoghese Benfica è diventato l`ultimo club calcistico ad attirare investimenti dagli Stati Uniti, con Lenore Sports Partners (LSP) che ha finalizzato l`acquisto di una quota del 5,24% nel club di Lisbona. Questa operazione segna il primo investimento americano in una squadra portoghese di calcio.
Jean-Marc Chapus, co-fondatore della società di private equity Crescent Capital, è la figura principale tra i quattro investitori che hanno acquisito la quota. Blackbridge Sports LLC, che ha facilitato la connessione tra LSP e la holding del Benfica nel 2022, ha rilasciato una dichiarazione affermando che i nuovi proprietari di minoranza “giocheranno un ruolo cruciale nel rafforzare ulteriormente la presenza internazionale del Benfica, in particolare nello strategico mercato statunitense”.
Il Benfica vanta una storia di grande successo sia in Portogallo che a livello globale, detenendo il record di 38 titoli nazionali e avendo conquistato due Coppe dei Campioni (nel 1961 e 1962). Negli ultimi decenni, il club si è distinto come una vera e propria “fabbrica” di talenti, lanciando giocatori di fama come Joao Felix, Enzo Fernandez e Darwin Nunez, prima di cederli per cifre considerevoli. Alexander Jarvis di Blackbridge ha notato che il Benfica ha generato oltre 1,5 miliardi di euro (1,7 miliardi di dollari) dalle cessioni di giocatori dal 2000, pur ritenendolo “significativamente sottovalutato” prima di questo accordo. Ha anche aggiunto che completare la transazione è stato un affare “particolarmente complesso”.
All`investimento guidato da Chapus si uniscono Elliot Hayes, un ex investitore nel Nizza e ora tra i primi investitori afroamericani a detenere partecipazioni in due importanti club europei, e Omar Imtiaz, anch`egli con un passato nella dirigenza del Nizza prima della sua cessione. Si stima che il valore dell`investimento si aggiri tra i 20,8 e i 23,1 milioni di dollari (corrispondenti a 18-20 milioni di euro). Oltre il tre percento della quota è stato acquisito tramite un`asta pubblica di azioni sul mercato portoghese.
Questo investimento arriva in un momento significativo per il Benfica, che nella scorsa stagione ha mancato la vittoria del titolo portoghese, classificandosi dietro lo Sporting. Questa situazione costringerà la squadra ad affrontare i turni di qualificazione per accedere alla lucrativa fase a gironi della Champions League, che da sola può garantire un valore minimo stimato intorno ai 50 milioni di dollari, rispetto agli 80 milioni guadagnati nella stagione precedente con il raggiungimento degli ottavi di finale.
Un`altra sfida per il Benfica riguarda l`adattamento al mercato sempre più competitivo dei talenti sudamericani. Lo stadio da Luz è storicamente servito da “ponte” per i giocatori provenienti da Argentina e Brasile desiderosi di un futuro trasferimento in campionati come la Liga o la Premier League. Questo modello si è rivelato estremamente redditizio, come dimostrano gli 1,7 miliardi di dollari incassati, spesso da giocatori inizialmente acquistati per cifre modeste. Tra gli esempi passati spiccano Angel Di Maria, David Luiz e Ramires, seguiti più recentemente da Enzo Fernandez.
Tuttavia, oggi i top club europei competono direttamente per questi giovani talenti, come testimoniano gli acquisti di Franco Mastantuono ed Endrick da parte del Real Madrid, o quelli di Willian Estevao (Chelsea) e Claudio Echeverri (Manchester City) dalla Premier League. Il Benfica sta quindi adattandosi a questa nuova realtà. Sebbene continui a vantare un`accademia giovanile di straordinaria produttività (con Antonio Silva individuato come potenziale prossima stella emergente), negli ultimi anni ha iniziato a diversificare le sue fonti di acquisizione, guardando oltre i tradizionali mercati brasiliano e argentino, per includere giocatori provenienti da Turchia, Paesi Bassi, Norvegia e Germania. Questa strategia potrebbe rappresentare un altro esempio della capacità del Benfica di anticipare le tendenze del mercato, ma è indubbio che il club portoghese stia affrontando una crescente competizione nella corsa ai talenti globali.