Il Toronto FC ha annunciato di recente la rescissione dei contratti di Federico Bernardeschi e Lorenzo Insigne. La permanenza in MLS di questi ex nazionali italiani sarà ricordata più per i fallimenti che per i successi, ponendo fine a periodi in campionato che non hanno soddisfatto le aspettative.
Il club ha dichiarato che la rescissione dei contratti è stata una decisione “di comune accordo”, il che non sorprende visto che entrambi i giocatori, a fine permanenza, desideravano lasciare la città canadese. La società ha raggiunto un accordo per il buyout dei contratti rimanenti.
Arrivati a metà della stagione 2022, la loro acquisizione rappresentava una mossa ambiziosa per un club che puntava a risalire dopo due anni senza piazzamenti significativi nei playoff. I risultati in campo sono stati altalenanti: sebbene Bernardeschi abbia segnato 26 gol in 99 partite e Insigne 19 in 76, il Toronto non ha mai raggiunto i playoff durante la loro permanenza. Attualmente, la squadra si trova al 13° posto nella Eastern Conference con sole quattro vittorie finora, rendendo improbabile una qualificazione ai playoff in questa stagione.
Il loro periodo in MLS è stato segnato principalmente dall`incapacità di migliorare significativamente la squadra o lasciare un`impronta positiva a Toronto, nonostante fossero tra i giocatori più pagati del campionato. Insigne guadagnava oltre 15 milioni di dollari all`anno, il secondo più alto in MLS prima della sua partenza, mentre Bernardeschi percepiva più di 6 milioni di dollari annuali.
Di conseguenza, si uniscono alla lista degli acquisti illustri più infami nella storia della lega, un gruppo eterogeneo di ex giocatori di MLS che hanno apparentemente generato più polemiche che entusiasmo tra i tifosi.
I peggiori acquisti `marquee` nella storia della MLS
5. Blaise Matuidi, Inter Miami
Anni prima dell`arrivo di Lionel Messi in Florida, l`Inter Miami puntava su nomi di alto profilo e aveva già Gonzalo Higuain in rosa. A metà della loro stagione inaugurale nel 2020, ingaggiarono anche il campione del mondo Blaise Matuidi a parametro zero. L`accordo sollevò subito perplessità e l`anno successivo la MLS scoprì che il contratto di Matuidi violava le regole finanziarie, multando il club di 2 milioni di dollari e sospendendo l`allora COO Paul McDonaugh. Lo scandalo costrinse Miami a escludere Matuidi dalla rosa del 2022 per eccesso di `designated players`. Il suo impatto fuori dal campo fu di gran lunga più rilevante dei suoi contributi sul terreno di gioco.
4. Federico Bernardeschi, Toronto FC
L`inclusione di Bernardeschi in questa classifica non è solo dovuta alla recente notizia, ma alla sua notevole capacità di inserirsi nella top five nonostante la storia del Toronto sia ricca di acquisti di alto profilo fallimentari. (La storia di Drake che mandò fiori alla madre di Jermain Defoe per convincere l`internazionale inglese non dovrebbe essere dimenticata.) Sebbene Bernardeschi abbia avuto i suoi momenti positivi in campo, inclusa una tripletta contro il CF Montreal in questa stagione e la selezione per l`MLS All-Star l`anno scorso, la sua permanenza in Canada è stata spesso legata a “sensazioni” negative, raramente positive. Mentre le sue acconciature saranno sempre memorabili, lo sarà anche il suo record disciplinare di 26 cartellini gialli e quattro rossi, quasi pari al suo bottino di gol. È uno dei tanti `designated players` di MLS accusati di essere nella lega solo per i soldi; sebbene lui abbia negato, un suo ex compagno di squadra, C.J. Sapong, ha affermato che Bernardeschi svapava nello spogliatoio nei primi tempi a Toronto.
3. Rais M`Bolhi, Philadelphia Union
Se la permanenza di Bernardeschi in MLS è stata una lunga saga, il portiere Rais M`Bolhi si distingue come uno dei peggiori acquisti `designated player` della storia per la rapidità del suo fallimento. Arrivato al Philadelphia Union dopo un`ottima prestazione ai Mondiali 2014 (11 parate contro la Germania campione negli ottavi) con l`Algeria, giocò solo nove partite. Meno di un anno dopo, l`allora allenatore Jim Curtin dichiarò che non avrebbe mai più giocato per la squadra a causa delle scarse prestazioni e di un presunto attrito con i compagni. Un fallimento in tempi record per il portiere.
2. Rafael Marquez, New York Red Bulls
Il sogno di quasi ogni acquisto `designated player` inizia come un colpo di scena da parte di una squadra che spera di tramutare i soldi spesi in trofei importanti. I New York Red Bulls fecero proprio questo dopo i Mondiali 2010, ingaggiando due ex giocatori del Barcellona, Thierry Henry e Rafael Marquez, che ebbero percorsi molto diversi in MLS. Mentre Henry è considerato tra i migliori anche senza vincere la MLS Cup, Marquez fu l`opposto. Sebbene più presente in campo rispetto a Matuidi, non sempre in modo positivo: mancava di velocità, fu espulso nei playoff in due delle sue tre stagioni e lanciò un pallone contro Landon Donovan mentre i LA Galaxy battevano i Red Bulls nel post-stagione. Aggiungiamo le sue dichiarazioni su come i compagni non fossero al suo “livello” e che il trasferimento in MLS fosse la peggiore decisione della sua carriera, e Marquez è un membro della `hall of fame` dei `designated players` terribili.
1. Lothar Matthaus, New York/New Jersey MetroStars
Prima che diventassero i Red Bulls e anni prima ancora della regola dei `designated player`, ci fu la sfortunata parentesi di Lothar Matthaus con i New York/New Jersey MetroStars. Ci fu un po` di tutto: rimase per meno tempo di M`Bolhi all`Union, solo da marzo a ottobre 2000. Non offrì molto durante le sue 16 partite, e il momento più memorabile del breve soggiorno fu la sua vacanza a St. Tropez, avvenuta mentre si supponeva si stesse riprendendo da un infortunio alla schiena. Si ritirò poco dopo, realizzando l`esatto contrario di una `greatest hits` di un `designated player` in un tempo sorprendentemente breve.